Chi frequenta un centro buddhista, come praticante o semplice interessato, è stato almeno una volta nella vita alla celebrazione del Vesak, il giorno più importante nel calendario della nostra tradizione religiosa.
La ricorrenza accomuna i buddhisti di ogni parte del pianeta, che secondo le ultime stime sfiorerebbero il mezzo miliardo di persone – il 9 per cento della popolazione mondiale, prevalentemente in Asia meridionale, in Cina, Giappone e Tibet, ma anche in USA, in Europa, Australia e persino nel continente africano,
In questo giorno di vacanza, che ha molti altri nomi, ma è spesso chiamato “Buddha Day”, tutti i buddhisti del mondo celebrano la nascita, il risveglio e l’abbandono delle spoglie mortali (parinirvana) del Buddha storico chiamato Shakyamuni, nato come principe Siddhartha Gautama due millenni e mezzo fa: tre eventi che, secondo la tradizione, avvennero a distanza di molti anni ma nello stesso giorno del calendario.
I modi e anche la data della festa, invece, cambiano. Ciascun paese ha le sue usanze, che enfatizzano l’uno o l’altro aspetto degli insegnamenti o della esistenza del Risvegliato.
Ogni anno migliaia di monaci vestiti di rosso si muovono in cerchio, attorno al tempio millenario di Borobudur a Java, Indonesia, il più grande tempio buddhista del mondo e sito UNESCO, meditando, recitando i sutra e infine liberando migliaia di lanterne luminose nel cielo notturno. Attorno al tempio di Jogyesa a Seoul, in Corea del Sud, le luci sono così numerose da aver dato vita ad un vero e proprio Festival della Lanterna del Loto. In Sri Lanka la festa è nazionale, lampade di carta decorano per l’occasione tutte le case, la città è adornata di riproduzioni in legno di grandi dimensioni dei personaggi legati alla vita del Buddha, sapientemente dipinte ed illuminate, la capitale Colombo diviene l’epicentro della festa attirando turisti da tutto il mondo.
A Singapore si illuminano tutte le statue del Risvegliato con innumerevoli candele e ci si riunisce nei luoghi di culto, primo tra tutti il tempio “della reliquia del dente di Buddha” all’interno di China town, il secondo più grande del continente asiatico e sede di grandi celebrazioni. In Nepal, la folla dei fedeli si raduna a Lumbini, dove secondo i testi il Buddha sarebbe nato, carica di doni per i monasteri e i bisognosi.
Sono solo alcuni esempi delle migliaia di celebrazioni che ogni anno, nel giorno di luna piena del mese di Vesakha, più o meno corrispondente al nostro maggio, accendono diverse parti del pianeta. Danze, musiche e meditazioni rendono l’evento differente da paese a paese, in una girandola di luci e colori. I fedeli sono chiamati a partecipare alle cerimonie nei templi, praticando offerte ed elevando preghiere per onorare il Buddha e la sua vita. La comunità riafferma i precetti dell’Illuminato, rinnovando il proprio impegno a nobilitare la propria vita secondo il suo esempio e dedicandosi ad opere caritatevoli.
Non solo la data della ricorrenza è diversa di anno in anno, ma cambia di paese in paese anche in base al calendario, solare o lunare. In Italia, dove questa festività è ufficialmente riconosciuta dallo Stato, si è convenzionalmente fissato l’evento l’ultimo weekend di maggio.
Quale che sia la tradizione a cui apparteniamo, il Vesak è l’occasione per manifestare la gioia e la gratitudine per il percorso spirituale intrapreso, sentendosi parte attiva di una comunità globale.
NB. Mandala Samten Ling, Mandala Milano e Mandala Deua Ling celebreranno la ricorrenza con una Festa che si terrà domenica 2 giugno, presso il centro di Graglia Santuario. Maggiori informazioni sul nostro sito www.mandalasamtenling.org