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Monasteri in Ladakh

Il Centro Mandala è inoltre la sede italiana dell’Istituto per la preservazione e lo sviluppo dei Monasteri di Lamayuru ed Atitse, in Ladakh, una regione situata nel nord dell’India, ai piedi della catena himalayana, in un territorio che nei secoli scorsi era parte integrante del Tibet e la cui popolazione ancor oggi è culturalmente legata alle antiche tradizioni del Paese delle nevi. Il Monastero di Lamayuru, che conta una folta comunità monastica, è sorto intorno all’anno 1000 ed è uno tra i più antichi della regione. Il Monastero di Atitse è considerato particolarmente sacro perché racchiude una grotta dove ha meditato il grande maestro indiano Naropa, diffusore in Tibet delle supreme dottrine del ‘Grande Sigillo’ o Mahamudra.

In entrambi i Monasteri operò intorno al 1600 il Lama Je Paljin, famoso in tutto il Ladakh per le sue eccezionali doti di yogin, che gli valsero l’appellativo di Drubwang, ‘grande siddha/realizzato’. Egli partì dal Kirong, regione del Tibet occidentale ai confini col Nepal dove aveva edificato templi e stupa, per raggiungere il monte Kailash e costruire alcuni monasteri. Quindi discese a Lamayuru, dove ancor oggi viene ricordato in talune pubblicazioni custodite nella biblioteca del tempio, e successivamente s’insediò ad Atitse, un centro che si trova a sette chilometri da Lamayuru e che nel corso dei secoli ha ospitato, per lunghi periodi di meditazione e preghiera, importanti maestri della tradizione buddhista tibetana.

Ladakh, il “Piccolo Tibet”

Situato nel nord dell’India, ai piedi della catena himalayana e del Karakorum, il Ladakh è stretto fra i confini del Kashmir e del Tibet, e si estende su una superficie grande quanto l’Italia settentrionale. La popolazione della regione non supera i 233.000 abitanti, sparsi su un’area prevalentemente montuosa, ricca d’acque e ghiacciai, che tocca altitudini tra i 3500-6000 metri. Un tempo provincia del Tibet, questo territorio mantiene nella struttura ambientale e negli aspetti culturali e religiosi un profondo legame con le antiche tradizioni del Paese delle nevi, tanto da esser definito ‘il piccolo Tibet’.

Ladakh, il “Piccolo Tibet”

Il Monastero di Lamayuru

Fondato intorno al 1100 su uno spuntone di roccia a quattromila metri d’altitudine, conta 190 monaci ed è uno dei più antichi centri di culto della regione. Questi ultimi, normalmente in servizio presso i templi delle vallate circostanti, vengono richiamati al Monastero solo in occasione delle feste religiose, che si tengono ogni anno nel secondo e quinto mese del calendario tibetano. Posto sotto la reggenza di Sua Eminenza Togdan Rinpoce (insigne figura del lamaismo contemporaneo ladakho), è uno dei più antichi centri di culto della regione. Intorno alla sua struttura, che dista circa cento chilometri dalla capitale, si sviluppa un villaggio con circa 750 abitanti.

Il Monastero di Lamayuru

Il Monastero di Atitse

Arroccato a mezza costa d’una montagna, a sette chilometri dal Monastero di Lamayuru, era già noto nell’anno 1000 come centro di meditazione, e tale è rimasto nei secoli, divenendo meta di pellegrinaggi e lunghi soggiorni da parte d’importanti Maestri buddhisti. È considerato particolarmente sacro perché racchiude una grotta dove ha meditato Naropa, uno dei più famosi Mahasiddha (‘Grandi realizzati’) indiani, diffusore in Tibet delle supreme dottrine del ‘Grande Sigillo’ o Mahamudra. Le pratiche della Mahamudra partono dalla conoscenza della vera essenza della mente, fatta d’unità di vuoto e chiarezza, e tramite un’esperienza meditativa basata su vari tipi d’esercizi, preliminari e progrediti, conducono a una libertà spirituale che trascende ogni convenzione. L’attuale costruzione fu eretta verso il 1400, intorno alla grotta, e conserva tutte le caratteristiche originarie.

Il Monastero di Atitse

Il Tempio delle Mille Tara

Nel Monastero di Atitse è stata costruita nel 1997, per iniziativa del ven. Lama Paljin Tulku Rinpoce, una sala unica in Ladakh: al suo interno sono esposte mille statue della Bodhisattva trascendente Tara, la divinità femminile più venerata in Tibet. La gestione del tempio è possibile grazie al contributo di sostenitori benemeriti, che sponsorizzano ciascuno una statua di Tara. Ai piedi d’ogni statua, una targhetta reca incisi nome e paese del sostenitore, per ricordare nel tempo a monaci e visitatori la generosità dei donatori.

Il Tempio delle Mille Tara

Lo Stupa di Paljin Tulku

Per celebrare il ritorno di Lama Paljin, sarà eretto all’esterno del Monastero di Atitse un grande tashi sgoman stupa. La costruzione sorgerà su di una roccia che domina la vallata. I fedeli potranno percorrere circolarmente lo stupa, secondo la tradizione tibetana, oppure sostare in preghiera nel tempio ricavato nella base del monumento.

Lo Stupa di Paljin Tulku

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Ven. Lama Paljin Tulku Rinpoce